L’ABBANDONO DI UN CANE E’ SEMPRE REATO
A cura di Filippo Portoghese, Avvocato Civilista, specializzato in diritto e difesa degli animali.
Nonostante tutti parlino di amore per gli animali e di aumentata sensibilità per gli stessi, la piaga dell’abbandono è sempre più maligna. Basta girare per i canili sparsi nel nostro paese per averne contezza. Tra le forme di abbandono ve ne sono alcune più odiose di altre. Una di queste è creduta salvifica della propria coscienza. Mi riferisco a coloro che lasciano il cane in prossimità di un canile nella convinzione che tale comportamento dimostrerebbe inequivocabilmente l’assenza di un ritenuto abbandono rilevando anzi, al contrario, un sentimento di empatia e una sensibilità lodevole di colui che si premura di mettere in sicurezza il cane. La Corte di Cassazione (sentenza n. 49471/2022) ci dice che è irrilevante il luogo in cui il distacco è avvenuto e finanche irrilevante l’eventuale rifiuto all’accettazione del cane da parte del canile. L’elemento soggettivo del reato è da individuarsi nella libera e cosciente volontarietà dell’abbandono, rilevatrice di indifferenza verso l’animale da parte di chi lo ha abbandonato.
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