Il Geco Leopardino, un pet non comune.
Curiosità e consigli per chi desidera questo rettile in casa!
Il nome scientifico di questo rettile è Eublepharis Macularius. Eublepharis deriva dal greco, “eu” in zoologia “vero” e “blefaron” che significa “palpebra” quindi “vera palpebra”, perché a differenza di tutti gli altri appartenenti all’infraordine Gekkota, gli Eublepharidae sono dotati di palpebra mobile. Mentre il nome della specie “macularius” è in riferimento alla livrea maculata di questi animali. Il geco leopardino è un animale deserticolo, proveniente dalle aree rocciose di Pakistan, Afghanistan, Nord Ovest India ed Est Iran. È un geco che raggiunge i 25 cm al massimo (coda compresa) e che vive principalmente di notte, mentre di giorno si rifugia in nascondigli freschi e umidi sotto le rocce.
Negli ultimi anni è diventato uno dei rettili più allevati anche in Italia, poiché è un animale non troppo fragile e di facile gestione anche per i neofiti. Nonostante ciò, il geco leopardino ha bisogno di cure specifiche e di un ambiente adatto per vivere in serenità e in salute. In particolare, se si vuole adottare uno di questi esemplari è importante munirsi di un terrario di dimensioni minime di 50x25x20 cm, da sviluppare in orizzontale e da riempire con un substrato di fibra di cocco o sabbia con sassi e ghiaia (si sconsiglia l’utilizzo di sola sabbia perché può essere ingerita dai gechi e creare pericolose costipazioni intestinali).
Essendo gechi provenienti da zone calde, sarà importante un buon riscaldamento nel terrario, che può essere offerto tramite cavetto o piastra riscaldante termostatati, oppure con uno spot di adeguata potenza in base alla dimensione del terrario. Una volta apposto il riscaldamento, bisognerà verificare che il terrario abbia una zona calda a 31°-32°C ed una fredda a 25°-26°C circa, temperature omogenee troppo alte o troppo basse possono creare problemi. Nelle ore notturne è possibile spegnere ogni fonte di riscaldamento, a compromesso che la stanza in estate non scenda sotto i 23°-24°C e di inverno a non meno di 15°C. Nel terrario di questi animali è molto importante la tana umida: agevolerà le fasi di muta e per le femmine sarà indispensabile per la deposizione delle uova. E inoltre sarebbe utile anche una tana “calda”, posta nel lato più caldo del terrario, in cui il geco possa scaldarsi e riposare. Anche l’abbeveratoio sarà importante, basterà un piccolo sottovaso, mentre è opzionale la vaschetta per il cibo. A proposito di alimentazione: un geco leopardino adulto può mangiare una, massimo due, volte alla settimana e si ciba principalmente di insetti come tarme della farina, blatte e grilli. Utilizzando questo tipo di alimentazione si alterneranno i pasti con gli insetti sopra indicati con il seguente metodo: – Adulti, 1/2 pasti alla settimana: 3/4 insetti a pasto (max 6 a settimana) – Subadulti (5-6 mesi), 3 pasti a settimana: 4 insetti a pasto; – Baby (0-3/4 mesi), 5 pasti alla settimana: 4-5 insetti a pasto. È importante non esagerare con il cibo perché questi gechi hanno un metabolismo molto lento e la sovralimentazione può portare a problemi di obesità. Qui sotto uno schema intuitivo per riconoscere lo stato di salute del proprio geco.
I gechi leopardini sono noti per essere animali piuttosto socievoli, che si possono abituare al contatto umano. Tuttavia, è bene ricordare che non sono animali da compagnia come cani o conigli, e per questo sarebbe meglio evitare di prenderli troppo in mano causando loro stress inutili. Piuttosto, per farli vivere al meglio, è necessario informarsi sulle loro abitudini naturali e ricreare un ambiente stimolante (ad esempio con cortecce e pietre) in modo che possano arrampicarsi o scavare nelle ore notturne in cui sono più attivi.