Quando in casa entra un cucciolo…
A cura di Mirko Barrera, Addestratore Cinofilo Social Accounts: mirko_barrera_cinofilo
Cosa dobbiamo comprare?
Pensiamo subito alle cose essenziali, per il resto c’è tempo. Quindi collare o pettorina (nel caso quella ad h) ed un guinzaglio di un metro e cinquanta circa. Se lungo potrete accorciare un po’ la presa, se troppo corto, limitereste drasticamente la possibilità di muoversi del cucciolo. Servirà del cibo, di solito chi vi affida il cucciolo, dovrebbe darvi un po’ del cibo che stava mangiando, in modo da evitare bruschi cambiamenti. Se non gradite quell’alimento, dopo qualche giorno dall’arrivo, potrete iniziare ad inserirne un altro.
Crocchette, umido, casalingo, cosa scegliere? Parlatene con l’allevatore, col veterinario, ma scegliete alimenti di qualità, anche loro sono quello che mangiano! Vi servirà una cuccia, un kennel nel caso decidiate di usarlo, delle salviette per pulirlo, uno shampoo a secco, dei premietti saporiti per iniziare ad insegnargli le prime cose, dei masticativi per intrattenerlo. Non dimentichiamo le ciotole, preferibili quelle in acciaio perché più igieniche, una spazzola adatta al suo pelo, qualche gioco per cominciare a stimolarlo.
I corsi di educazione sono utili?
Sono utili per partire col piede giusto, a patto che si scelgano dei professionisti affidabili e non degli improvvisati, su questo punto prestate molta attenzione, perché sembra che l’educatore cinofilo sia la professione del momento. Quando iniziare? Se avete tanti dubbi, potete richiedere una consulenza pre-adozione, per partire subito con delle nozioni di base. Potete chiedere all’educatore una visita a casa appena il cucciolo arriva, oppure aspettare che si ambienti e poi andare voi al centro cinofilo. Converrebbe comunque iniziare in tenera età, in modo da costruire delle ottime basi, piuttosto che aspettare mesi oppure anni e dover andare poi a correggere i comportamenti non opportuni, consolidati ormai dal passare del tempo. Se scegliete una cosiddetta “puppy class” fate attenzione che l’età e la taglia dei cuccioli sia omogenea e che il numero dei partecipanti non sia elevato. In molti centri cinofili si predilige il guadagno a scapito della qualità e si mettono insieme dieci, quindici cuccioli di età fra i due ed i dieci mesi, creando una bolgia che non ha nulla di educativo.
Come dobbiamo comportarci nei primi giorni?
Bisogna dare al cucciolo il tempo di ambientarsi, di affezionarsi a noi, di trasferire quel legame affettivo che aveva con la madre ed i fratelli, a noi ed alla nostra eventuale famiglia. Cambiare casa, abitudini, crea comunque un po’ di disagio, evitiamogli ulteriore stress ed eventi potenzialmente traumatici. Quindi non portiamolo il giorno stesso a toelettare e non organizziamo una festa di presentazione con parenti ed amici, aspettiamo che si abitui alla sua nuova casa. Non svegliamolo quando riposa e non disturbiamolo quando sta nella sua cuccia, un aspetto questo molto importante se in casa ci sono dei bambini.
Bisogna fargli subito capire chi è il “Capobranco”?
E quindi passare prima dalle porte, mangiare per primi, mettere le mani nella ciotola o toglierla mentre mangiano, girarli sulla schiena e sottometterli? La teoria del “capobranco” è stata smentita ormai decenni fa e trovo pazzesco che in Italia c’è chi ne parli ancora. All’estremo opposto di questa teoria ci sono scuole di pensiero che sostengono che al cane non bisognerebbe mai dire di no, che non vada mai sgridato, che si debbano usare sempre e solo premi e mai le punizioni. Dove sta la verità? Ovviamente nel mezzo! Ogni cucciolo è diverso da un altro, ciascuno con la propria personalità ed il proprio carattere, a seconda della personalità, valuteremo un approccio diverso e delle diverse regole. Trattereste mai allo stesso modo un cucciolo di maltese ed uno di maremmano? Direi proprio di no, per questo non esistono regole universali e teorie adatte a tutti!
Quando lo portiamo a spasso ed ha paura, oppure si blocca, se non vuole camminare, come dobbiamo comportarci?
Innanzitutto serve tempo e pazienza. Conviene non forzare mai a camminare un cucciolo spaventato, peggiorerebbe la sua paura e minerebbe anche la sua fiducia nei nostri confronti. Sarebbe meglio chinarsi, incitarlo con gentilezza, rassicurarlo, usare dei premietti molto saporiti per convincerlo a proseguire. Cercando intanto di capire cosa gli causa ansia. In generale, dovremmo preferire per le prime uscite, quando possibile, posti ed orari più tranquilli, evitando strade troppo trafficate e giardini o parchi pieni di cani. Dato che quando sono piccoli si spaventano più facilmente, tuteliamo i cuccioli da incontri sgraditi con persone troppo invadenti o cani prepotenti, nel dubbio andiamocene!
Ed ora godiamoci questa nuova e meravigliosa avventura, ricordandoci che: “Non c’è miglior psichiatra al mondo di un cucciolo di cane che lecca il tuo volto.”